Terapia di gruppo Roma Prati

Un altro tipo di setting possibile è quello della terapia di gruppo che consiste nel lavorare su alcune parti di sé all’interno di un gruppo che può essere chiuso o aperto. Nel primo caso il gruppo si compone di un certo numero di membri ( solitamente non maggiore di 8-10) e rimane con lo stesso numero fino alla sua conclusione, nel caso in cui ci siano delle uscite dal gruppo non verrà reintegrata una nuova persona. Il gruppo aperto è invece un gruppo cha ha una grande variabilità sia come numero di partecipanti sia come età e tipologia di persone che possono entrare in ogni momento del percorso.

Solitamente se un gruppo è aperto o chiuso viene definito all’inizio del percorso insieme a una serie di regole molto importanti che definiscono il setting e tutelano i partecipanti.

Le regole fondamentali del gruppo, oltre al rispetto degli spazi e degli orari, sono tutte orientate a garantire uno spazio protetto a tutti i membri. Una regola fondamentale è per esempio il non giudicare mai qualunque cosa venga portata nel gruppo, l’altra è quella di far si che ogni membro del gruppo si impegni a non diffondere né a strumentalizzare il materiale emotivo che emerge nel gruppo.

Il terapeuta , oltre a svolgere il suo lavoro di facilitatore affinché ogni membro abbia spazio e possa lavorare su di sé deve anche essere garante di tutte queste regole che definiscono e tutelano il lavoro.

Lavorare in gruppo ha moltissime potenzialità e spesso permette di raggiungere risultati in modo più rapido di quanto possa fare in alcuni casi la terapia individuale, perché lavorare in una dimensione plurima facilita i processi di rispecchiamento e il gruppo stesso funge da cassa di risonanza amplificando il sentire ed anche il prendere consapevolezza di alcune dinamiche interne.

Il gruppo permette anche di agevolare un processo di non giudizio su sé stessi, di spegnere un po’ quel guardiano interno che ognuno di noi ha, attraverso il fenomeno della condivisione e della universalizzazione di alcuni vissuti. Scoprire che non sono il solo ad avere quella difficoltà, sapere che anche altri provano le mie stesse sensazioni, le mie insicurezze, le paure e i blocchi, ci aiuta a sentirci meno inadeguati ed anche a trovare uno stimolo nel movimento di altre persone nelle quali posso rispecchiarmi in modo funzionale.

L’altra dimensione fondamentale del gruppo è la creazione di una rete affettiva che se già presente in un rapporto individuale, nel setting di gruppo è moltiplicata per il numero dei componenti.

Ciò favorisce lo sviluppo di relazioni, la nascita di nuovi legami identificativi, la creazione di una cultura comune dove potersi riconoscere e attivare potenti meccanismi di trasformazione.

Il gruppo è un “sistema”, ovvero come ormai siamo soliti affermare, è qualcosa di più della somma delle sue parti, ed è contemporaneamente un contenitore ed un contenuto e questo potenzia il processo di riflessione su di sé.

Si può affermare con una certa sicurezza che il gruppo possiede una capacità curativa e terapeutica intrinseca alla sua stessa natura.

Lavorare in un contesto collettivo, protetto e non giudicante, permette anche di amplificare la possibilità di fare quelle esperienze trasformative usando proprio l’energia stessa del gruppo.

 

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